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Petizione per far funzionare i semafori a tre luci per 24 ore al giorno

Tradate – L’iniziativa dell’associazione “Per una strada che non c’è”. La petizione verrà presentata ai prefetti di Varese e Como, al Ministro dei trasporti e a tutti i sindaci della provincia
In migliaia firmano per chiedere semafori sempre accesi
 Semafori sempre accesi per diminuire il rischio di incidenti sulle strade del Varesotto. La petizione, promossa dell’associazione “Per una strada che non c’è ” che riunisce i familiari delle vittime della strada, in due settimane ha già raccolto oltre 3500 firme, ed ora si appresta ad arrivare sulle scrivanie del Ministro dei trasporti, dei Prefetti di Como e Varese e dei sindaci di tutti i comuni del Varesotto.
«Chiediamo una cosa molto semplice, anche dal punto di vista della realizzazione tecnica – spiega il presidente dell’associazione Ernesto Restelli, di Lonate Ceppino – cioè che le amministrazioni comunali e gli altri enti provvedano a lasciare accesi tutti  i semafori delle strade varesine anche di notte, o mantendoli semplicemente in funzione con tre luci (e non lampeggianti) oppure attraverso l’installazione dei cosiddetti “semafori intelligenti”. Dove è stato fatto gli incidenti sono diminuiti sensibilmente e questo è dimostrabile, dati alla mano».
L’ultimo successo pochi giorni fa: a Lonate Ceppino un migliaio di firme e l’azione instancabile dell’associazione hanno convinto l’Amministrazione a mantenere i semafori in funzione 24 ore su 24.
Una battaglia che Ernesto Restelli porta avanti con la sua associazione da ben due anni, da quando, in un tragico incidente, perse il figlio Michele, di 21 anni. «Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a partecipare e a pretendere una condizione di sicurezza, affinché non si spezzino sulle strade altre vite e far conoscere la gravità dei dati dei morti sulle strade, per irresponsabilità, pirateria, per cause di lavoro e per negligenza degli organi  competenti,  preposti alla salvaguardia della nostra vita, ma aè anche un modo per far rivivere i nostri figli facendo qualcosa per altri giovani come loro che potrebbero fare la stessa tragica fine magari proprio per un semaforo spento”.

Mercoledi 15 Giugno 2005

VareseNews quotidiano online

 
 

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