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Andrea Zuliani

Andrea ha perso la vita in un incidente sportivo, ma vogliamo ricordarlo in queste pagine per il suo impegno determinante e incisivo nella sicurezza stradale.

NON E’ NATALE

Forse non sono più sola, o forse lo sono ancora di più.
Sembra che abbia fatto una corsa per arrivare fin qui, e ora stia tirando fiato. Quando corro sembra tutto normale, sembra solo che io stia correndo. In realtà sto andando avanti veloce, ma quando rallento riemerge tutto: i pensieri galleggiano.
Ho così tanta paura di dimenticare, ho paura che passino gli anni e di dimenticare le piccole cose. Ho paura di vedere la mia vita andare avanti senza di te.
Poi non parlo, anzi non ne parlo. Quando corro non ne parlo altrimenti rallento, ma dopo un po’ mi sento come una diga, sento che la tempesta che ho dentro preme per uscire e allora scende una lacrima quando sono sul tram. Sono quelli i momenti in cui la mia coscienza, il mio IO, realizza piano piano quello che ho davanti: non ci saranno più natali a litigare con te che prima mi premeva tanto evitare invece ora vorrei morire per averli, non ci saranno più 9 e 10 agosto con il sorriso, non ci sarà più un 30 novembre di gioia, non ci saranno più pranzi della domenica con il pasticcio e il tg2 motori.
Ci aspetta una vita piena solo di ricordi, e vuota di te.
Sapessi quant’è difficile pensare a quel momento in obitorio. Quant’è difficile pensare che quello è stato il tuo ultimo salto nel vuoto. Cosa darei per sapere cosa hai pensato in quell’istante in cui hai lasciato l’aereo. Hai pensato a me Andre? Per un secondo hai pensato a tua sorella? Io sono sempre quella lì, quella che da piccola si grattava sempre, quella che mangiava le pesche con lo zucchero insieme a te sul divano arancione di Sella Nevea. Non lo sapevi dove stavi andando vero?
Come faccio io a sapere ora dove sto andando?
Non reggo chi mi dice che la nebbia che mi circonda al momento “è normale” che se sono apatica “è normale”: è tutto stramaledettamente normale per gli altri. Non è normale morire a 28 anni, che se lo mettano in testa. Non è normale essere in 4 e trovarsi di botto in 3. Non è normale non avere più voglia di nulla, se non di aspettare la mia di fine.
Voglio piangere, voglio parlare tra le lacrime, anche se non riesco a farlo, voglio farlo.
Siamo a San Simone ora e allora voglio parlare di quando ero a Codroipo e tu stavi allo stand di Fabio e vicino quello di Dario con le macchine. Voglio vederti lì, con i cellulari in mano e il portachiavi Vodafone d’ordinanza.
Devo mettermi seduta a guardare le foto a vedere quello che ieri era normale e oggi non lo è più, devo immaginare questo natale con un posto in meno per non arrivare impreparata. E poi voglio arrabbiarmi, voglio prendermela tantissimo con i preti che hanno parlato di chi va incontro al proprio destino, e poi piangono la scomparsa di chi muore cadendo dalle scale. Voglio arrabbiarmi con chi dice alla mamma “devi tirare avanti, hai un‘altra figlia” perchè io non voglio essere l’unica ragione di vita della mamma e del papà. Non voglio sapere che il loro entusiasmo poggia su di me, che sono fragile come una pianta appena nata.
Voglio arrabbiarmi fortissimo con chi ti ruba i fiori una, due, tre mille volte. Con chi non ha rispetto del nostro dolore, con chi è talmente cattivo da non lasciare neanche coprire di fiori bianchi quel marmo triste. Voglio arrabbiarmi con lo sciacallo, lo sciacallo bastardo che se ne sta approfittando del nostro dolore. Voglio prendermela pure con dio, che mi ha dato un fratello e me lo ha tolto: e ora dovrei pure pregare? Ho passato 24 anni a pregare per delle assurdità, e adesso mi ritrovo punita perchè? Perchè pregavo di non essere interrogata in storia? Non sento una risposta se prego. Io so che dio c’è, e mi ha dato un fratello più grande per darmi una strada da seguire e dal 22 luglio, lo stesso dio, me lo ha tolto.
La cosa più terribile Andre, è aver raggiunto un’amara conclusione. Ero felice e non lo sapevo.

la sorella Lucia

Andrea non è più con noi

Vogliamo farvi conoscere Andrea, Andrea Zuliani, parlandovi di lui. E’ un ragazzo di 28 anni che con gli incidenti stradali convive ogni giorno. Lavora nella carrozzeria del padre, sperando di aprirne una tutta sua, ed in particolare cura il settore del soccorso stradale, occupandosi personalmente del recupero delle autovetture, coinvolte spesso in incidenti mortali.
Ha visto molte vite spezzarsi sulla strada. Questo, forse, lo ha reso maggiormente consapevole, rispetto agli altri giovani, di questa tragica realtà e molto più sensibile alle morti sulla strada. Pensate che a solo 18 anni ha avuto l’idea di fare prevenzione tra i giovani piazzando davanti ad una discoteca vicina alla sua carrozzeria un’auto molto danneggiata, che cambiava ogni 2 o 3 settimane, in modo da “impressionare i ragazzi”.
Dal 2003, da quando aveva 24 anni, Andrea segue la nostra attività fatta come associazione. Venuto a conoscenza del sito attraverso una rivista, ci ha mandato una mail in cui si complimentava per il sito e ci dava consigli su come migliorarlo e su come intervenire sui giovani per in modo da renderli più consapevoli, sono sue parole, che “la strada è un rischio”.
E’ stata di Andrea l’idea di inserire le foto delle auto incidentate nel sito www.vivisustrada.it e ci ha inviato lui quasi tutte le foto della sezione “foto per riflettere”.
Riportiamo alcune frasi della sua prima mail del 16/12/03:
“per lavoro quando ho recuperato la macchina devo fare un’adeguata documentazione fotografica e credo che mettere on line sul sito un’apposita sezione con immagini di auto incidentate violentemente abbia sicuramente un impatto serio sui ragazzi…”
“se volete io posso inviarvi un po’ di materiale… non è indispensabile che le foto siano di macchine in cui per forza ci debbano essere state vittime, basta che siano immagini in cui l’auto è molto danneggiata e rimanga impressa nella mente dei soggetti potenzialmente pericolosi…”
“forse non risolverà molto… magari basterà a salvare una e una sola vita… ma secondo me è abbastanza.. “
I rapporti di collaborazione con Andrea sono continuati anche negli anni seguenti.
Questa mattina Ernesto lo ha chiamato telefonicamente per chiedere altre fotografie per una mostra Abbiamo così appreso che è morto il 22 luglio scorso in un incidente, a 28 anni. Non eravamo preparati, non lo si è mai di fronte alla morte, ed ancora adesso siamo increduli.
Sentivamo Andrea molto vicino a noi, un giovane che individualmente lottava per promuovere la cultura della vita sulle strade.
Non potete immaginare quanto questa notizia ci ha scosso e profondamente addolorati …
Ciao Andrea. Ci hai insegnato quanta maturità può esserci in un giovane.

Silvana ed Ernesto

Lascia i genitori e una sorella che vive a Milano

Si occupava del recupero di auto

tratto dal “Messaggero Veneto” – Udine, lunedì, 23 luglio 2007 – Pagina 11

CODROIPO. Andrea Zuliani era sempre stato un ragazzo studioso, come ricordano i suoi ex compagni di scuola. Diplomatosi brillantemente all’Istituto tecnico commerciale, si era poi inserito nel mondo del lavoro affiancando il padre Angelo nella sua attività di carrozzeria e di autorecupero finché il genitore ha raggiunto l’età per la pensione.

Andrea è così subentrato nell’attività del genitore, preferendo mantenere soltanto quella di recupero dei veicoli e dismettendo la carrozzeria. Ultimamente la sede era situata in via 29 ottobre.

Oltre al padre il giovane lascia anche la mamma Anna, casalinga, e la sorella Lucia, più giovane, laureata e residente per lavoro a Milano, alla quale Andrea era molto legato. Raggiunta dalla notizia della tragedia nel capoluogo lombardo, Lucia si è messa subito in viaggio per raggiungere i genitori affranti in Friuli. Due cugini di Andrea sono invece partiti per Ancona, dove il corpo del giovane si trova nella cella mortuaria del locale ospedale.Gli altri paracadutisti friulani dopo la disgrazia sono ripartiti da Fano per un mesto rientro a casa.

Da qualche anno Andrea aveva deciso di trovarsi un’abitazione per conto proprio e si era trasferito a Zompicchia, ma frequentava assiduamente la casa dei genitori in una zona residenziale di Codroipo.

La notizia del terribile incidente si è diffusa in serata, suscitando grande emozione e dolore tra quanti conoscono la famiglia Zuliani, per tanti anni un punto di riferimento nell’ambito delle officine, persone sempre disponibili a dare una mano. (c.p.)

ANDREA

Andrea, era un ragazzo felice che voleva bene alla vita…
Il suo ricordo e la sua serenità solare resteranno
custoditi affettuosamente nel mio cuore…
Un caro, carissimo amico che la fatalità
ha voluto portarci via così all’improvviso…
Gli amici lo hanno ammirato per la sua correttezza,
per la sua disponibilità,
per il suo linguaggio semplice e diretto.
Un giovane come tanti altri della sua età,
ricco di sogni
e di progetti ancora da realizzare.
Andrea ha saputo farsi voler bene dalla nostra comunità.
Nel suo lavoro ha dovuto affrontare non poche difficoltà,
incluso quello di trovarsi emarginato
proprio da quelle persone
che avrebbero dovuto usare il metro
dell’equità e dell’uguaglianza…
La sua generosità e la profonda amicizia
che lo legava ai volontari
dei vigili del fuoco di Codroipo,
gli avevano fatto prendere un impegno,
qualche giorno prima di andarsene,
con questi magnifici ragazzi.
Infatti,
Andrea, aveva promesso che gli avrebbe
donato per la la loro autobotte,
un navigatore satellitare.
Aveva caro il papà Angelo, mamma Anna,
la sorella Lucia,
gli amici e il suo lavoro.
Questo era Andrea, un giovanotto come molti,
sensibile, generoso
ed altruista fino alla fine.
Così mi sembra giusto ricordarlo,
una persona
che ha meritato
non solo la mia stima,
ma quello che più conta
la mia amicizia sincera…

Claudio Pezone

Articolo tratto dal “Messaggero Veneto” Udine, venerdì, 27 luglio 2007 – Pagina 12

Codroipo. Il parroco don Harry durante l’omelia: «La sua generosità e il suo altruismo rendono ancora più dolorosa questa scomparsa»

Tanti giovani e parà per l’addio ad Andrea

Folla in duomo ai funerali del 28enne morto durante un lancio nelle Marche

CODROIPO. Moltissimi amici, tra cui tanti appassionati di paracadutismo, si sono dati appuntamento ieri in duomo per partecipare ai funerali di Andrea Zuliani. Circa un migliaio le persone che hanno riempito la chiesa, assiepandosi anche all’esterno, per dare l’ultimo saluto al 28enne morto domenica mattina per le lesioni riportate nell’atterraggio dopo un lancio con il paracadute, durante un allenamento all’aeroporto di Fano, nelle Marche.

La sua passione per il paracadutismo lo aveva portato a iscriversi, circa un anno e mezzo fa, alla scuola di paracadutismo di Campoformido. In seguito aveva iniziato a frequentare la scuola di paracadutismo “Associazione sportiva Ali Marche” con sede all’aeroporto “Enzo Omiccioli” di Fano, per conseguire il brevetto che lo abilitava al lancio con il paracadute ad altezze di oltre quattromila metri. Gli amici, i colleghi paracadutisti del gruppo di Udine e di quello di Pordenone e i vigili del fuoco del distaccamento di Codroipo dello sfortunato parà, si sono dati appuntamento nel duomo cittadino di Santa Maria Maggiore, per tributare l’estremo saluto ad un amico. Una chiesa gremita, tanta gente costretta a seguire il rito funebre sul sagrato.

La salma è giunta accompagnata dal papà Angelo, dalla mamma Anna e dalla sorella Lucia. Gli occhi segnati dal pianto hanno seguito la salma del giovane che veniva accompagnata davanti all’altare. Un sommesso componimento poetico intonato dal gruppo di cantori: è stato l’ultimo saluto di una comunità che si è stretta intorno ai familiari di Andrea.

La cerimonia funebre è stata officiata da don Harry, coadiuvato dal diacono. Don Harry ha ricordato la generosità e l’altruismo di Andrea, che rendono ancora più dolorosa questa scomparsa. Un giovane di fede, lo ha definito durante l’omelia della cerimonia funebre il parroco. «Un ragazzo sempre gentile e disponibile a collaborare con tutte le attività sociali» così lo ha voluto ricordare visibilmente commosso don Harry, interpretando un’opinione diffusa nella comunità e rivolgendosi ai familiari.

Tanti, tantissimi giovani che non sono riusciti a nascondere la loro comprensibile emozione di fronte alla perdita di un amico come Andrea. Si sono uniti, al termine del rito funebre, in un interminabile corteo che ha raggiunto il cimitero del capoluogo, dove la salma è stata inumata nella tomba di famiglia.

Claudio Pezone

Articolo tratto dal  “Messaggero Veneto” – Udine, venerdì, 10 agosto 2007 – Pagina 11

Oggi la cerimonia per ricordare il paracadutista

Codroipo, omaggio ai pompieri in memoria di Andrea Zuliani

CODROIPO. Questa sera alle 21, alla presenza di autorità civili e militari e dei colleghi appassionati del volo, nella sede provvisoria del distaccamento dei vigili del fuoco di Codroipo, presso l’edificio della Protezione civile nella frazione di Rivolto, avrà luogo la cerimonia per la consegna del navigatore satellitare alla squadra dei pompieri per la loro autobotte, con i quali Andrea aveva spesso operato.

Così gli amici di Andrea Zuliani, il giovane paracadutista deceduto tragicamente qualche settimana fa dopo un lancio nei cieli di Fano nelle Marche, lo vogliono commemorare proprio nel giorno in cui il giovane avrebbe compiuto 28 anni. Un gesto che testimonia, se ce ne fosse bisogno, l’affetto che gli amici avevano per Andrea.

Era un ragazzo attivo, benvoluto da tutti. Ancora increduli per il grave lutto che ha colpito così duramente, ancora una volta, la comunità di Codroipo, hanno voluto confermare con questo dono il grande affetto e l’amicizia che li legava ad Andrea.

«Abbiamo pensato che questo gesto di altruismo di Andrea – racconta uno degli amici, Fabio Scaini – non poteva restare solo una promessa e, infatti, per renderla concreta, è subito cominciata una gara di solidarietà tra tutti noi, perché la morte non può scalfire quelli che sono gli affetti e i ricordi che ci legano ancora ad Andrea».

Claudio Pezone

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