Le rilevazioni degli incidenti mortali
L’ISTAT raccoglie le mortalità degli incidenti stradali con due differenti modalità rappresentate dalle Statistiche Sanitarie dell’ISTAT fatte con la raccolta, il controllo e la codifica delle schede di certificazione di morte e dalle Statistiche degli Incidenti Stradali ISTAT-ACI.
L’ISTAT dal 1952 raccoglie i dati sugli incidenti stradali e, ultimamente, in collaborazione con l’ACI, le diverse forze di polizia (municipale, stradale, provinciale, carabinieri, altri corpi) che intervengono sul luogo dell’incidente e che compilano il rapporto di incidente (modello CCT-INC) , che rileva dati riguardanti i sinistri che comportano lesioni alle persone.
Fino al 31 dicembre 1990 venivano rilevati tutti gli incidenti, anche quelli che producevano solo danni alle cose, poi dal 1° gennaio 1991 c’è stato un adeguamento alle norme internazionali assunte nel 1968 dalla Conferenza di Vienna sulla circolazione stradale che definiva incidente stradale quell’evento che coinvolge almeno un veicolo in circolazione sulle strade e che produce danni fisici alle persone.
Inoltre, fino al 31 gennaio 1998, nelle Statistiche degli Incidenti Stradali ISTAT rientravano solo quegli incidenti che avevano procurato la morte delle persone entro il settimo giorno dell’evento.
Questo non è comprensibile perchè lo stesso Istituto Superiore di Sanità “intende convenzionalmente come causa di morte la causa iniziale, cioè la malattia che ha dato inizio a quel concatenamento di eventi, il cui esito finale è la morte”.
Dal 1° gennaio 1999 si considerano morte per incidente stradale le persone decedute entro 30 giorni dal sinistro.
Il risultato è preoccupante.
Le rilevazioni Statistiche Sanitarie dell’ISTAT arrivano fino al 39 % in più rispetto alle Statistiche degli Incidenti Stradali ISTAT.
Occorre certamente intervenire sul sistema di rilevazione in modo da eliminare le incongruenze dei risultati ed avere dati il più possibile reali.
Una prova, la tabella sottostante.
Le rilevazioni degli incidenti mortali
L’ISTAT raccoglie le mortalità degli incidenti stradali con due differenti modalità rappresentate dalle Statistiche Sanitarie dell’ISTAT fatte con la raccolta, il controllo e la codifica delle schede di certificazione di morte e dalle Statistiche degli Incidenti Stradali ISTAT-ACI.
L’ISTAT dal 1952 raccoglie i dati sugli incidenti stradali e, ultimamente, in collaborazione con l’ACI, le diverse forze di polizia (municipale, stradale, provinciale, carabinieri, altri corpi) che intervengono sul luogo dell’incidente e che compilano il rapporto di incidente (modello CCT-INC) , che rileva dati riguardanti i sinistri che comportano lesioni alle persone.
Fino al 31 dicembre 1990 venivano rilevati tutti gli incidenti, anche quelli che producevano solo danni alle cose, poi dal 1° gennaio 1991 c’è stato un adeguamento alle norme internazionali assunte nel 1968 dalla Conferenza di Vienna sulla circolazione stradale che definiva incidente stradale quell’evento che coinvolge almeno un veicolo in circolazione sulle strade e che produce danni fisici alle persone.
Inoltre, fino al 31 gennaio 1998, nelle Statistiche degli Incidenti Stradali ISTAT rientravano solo quegli incidenti che avevano procurato la morte delle persone entro il settimo giorno dell’evento.
Questo non è comprensibile perchè lo stesso Istituto Superiore di Sanità “intende convenzionalmente come causa di morte la causa iniziale, cioè la malattia che ha dato inizio a quel concatenamento di eventi, il cui esito finale è la morte”.
Dal 1° gennaio 1999 si considerano morte per incidente stradale le persone decedute entro 30 giorni dal sinistro.
Il risultato è preoccupante.
Le rilevazioni Statistiche Sanitarie dell’ISTAT arrivano fino al 39 % in più rispetto alle Statistiche degli Incidenti Stradali ISTAT.
Occorre certamente intervenire sul sistema di rilevazione in modo da eliminare le incongruenze dei risultati ed avere dati il più possibile reali.
Una prova, la tabella sottostante.
Morti registrati nella statistica
|
|||
Anni |
ISTAT ACI | Sanitaria | differenza |
1980 | 8537 | 11081 | 29,8 |
1981 | 8072 | 10450 | 29,5 |
1982 | 7706 | 9988 | 29,6 |
1983 | 7685 | 9918 | 29,1 |
1984 | 7184 | 9202 | 28,1 |
1985 | 7130 | 9151 | 28,4 |
1986 | 7076 | 9423 | 33,2 |
1987 | 6784 | 9066 | 33,6 |
1988 | 6939 | 8952 | 29,0 |
1989 | 6410 | 8794 | 37,2 |
1990 | 6621 | 9208 | 39,1 |
1991 | 7498 | 9609 | 28,2 |
1992 | 7434 | 9645 | 29,7 |
1993 | 6645 | 8434 | 26,9 |
1994 |
6226 |
8379 |
34,7 |
1995 |
6512 |
8054 |
24,7 |
1996 |
6193 |
7566 |
22,1 |
1997 |
6226 |
7811 |
25,4 |
1998 |
6342 |
8092 |
27,6 |
1999 |
6662 |
7829 |
17,5 |
2000
|
6.649
|
7379
|
10,6
|
Vittime della provincia di Varese
Anno
|
Vittime
|
1999
|
89
|
1998
|
104
|
1997
|
91
|
1996
|
111
|
1995
|
99
|
1994
|
123
|
1993
|
136
|
1992
|
141
|
1991
|
155
|
1990
|
130
|
1989
|
126
|
1988
|
108
|
1987
|
103
|
Vittime, residenti e non residenti nella provincia di Varese, decedute sulle strade del territorio della nostra Provincia
(fonte ISTAT- cause di morte rilevate dai moduli per le “statistiche sanitarie” che sono di riferimento per l’Istituto Superiore di Sanità).Non rientrano le vittime residenti nella provincia di Varese, decedute fuori provincia
Anno Vittime 84 88 96 86 95 113 127 117 142 167 131