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Michele Restelli

Nasce a Milano il 31 agosto 1981. E’ un bambino solare, fantasioso e creativo, pieno di iniziative, che ama molto il disegno e la musica, sempre pronto a difendere i più deboli. Col tempo la passione per la musica aumenta sempre di più e durante la scuola media inizia gli studi di chitarra classica.
In seguito, seguendo le orme del fratello maggiore Daniele, che è da sempre il suo punto di riferimento, si iscrive all’ITIS , conseguendo il diploma di perito elettronico, e, scoprendosi grande appassionato di musica rock, intraprende, da autodidatta e con grande impegno, a suonare la chitarra elettrica.
Lavora, come elettricista per macchine industriali, dopo aver prestato servizio civile come obiettore ai Servizi Sociali del Comune del paese dove abita. Lo ricordano come un ragazzo semplice, con gli occhi dolci, sempre sorridente, rispettoso e disponibile ai servizi che gli venivano assegnati e preoccupato di assolverli al meglio.
Michele è un ragazzo vivace ed esuberante, con grandi capacità organizzative, pieno di energia e voglia di vivere, la mente ricolma di fantasie e di progetti, un sognatore, ma, nello stesso tempo, molto impegnato e determinato a raggiungere la meta che si è prefissato.
Ha un sogno nel cassetto: diventare musicista di professione.
Decide di iscriversi al liceo musicale e studia con costanza e motivazione, dedicando ogni giorno tutto il suo tempo libero dal lavoro alla musica .
La mattina del 17 maggio 2003 tutti sogni e i progetti di Michele si infrangono in un incidente stradale a Varese, mentre ritorna a casa, dopo essere stato a provare con il suo gruppo, i “Querela”, per il concerto che dovevano tenere a Lonate Ceppino il 14 giugno.
Violentissimo l’impatto con l’asfalto, gravissimo il trauma cranico. Le sue condizioni sono da subito apparse estremamente disperate e, dopo 11 giorni di coma profondo, Michele muore il 28 maggio a 21 anni.
L’amico che era in auto con lui, per sua fortuna, rimane praticamente illeso.
la mamma Silvana, il papà Ernesto
e il fratello Daniele.

Il saluto degli amici

Ricordo di Christian e dei “Querela” di Michele durante la cerimonia funebre

“Christian? Ciao, sono Michele; tu non mi conosci… ho avuto il tuo numero da Silvano…
ho saputo che ti piace cantare… stiamo formando un gruppo, ti va di venire con noi?”
… Me la ricordo ancora oggi, sai Micky, quella telefonata… non l’ho mai dimenticata e in fondo è stata sempre nel mio cuore…
Dico questo perchè sei una delle poche persone che hanno saputo credere in me…
… credere in me, in Luca, in Francesco, in Silvano e solo per questo non ti dimenticheremo mai…
Già, tu sapevi credere in tutti noi e la tua professionalità nell’affrontare con noi ogni nota ne era la dimostrazione più bella…
… il tuo sorriso, il tuo suonare cantando anche a squarciagola, per raggiungere sempre ciò che nel tuo cuore di vero artista reputavi non irraggiungibile, i tuoi occhi accesi da quella passione che noi tutti sapevamo un giorno ti avrebbe portato ad essere ciò che sognavi di diventare durante quelle otto ore che dedicavi giornalmente alla musica, la tua musica…
Ma tu non eri solo questo per noi…
… tu sapevi anche essere il più caro amico che si possa mai avere accanto, pronto, come sempre, a rincuorarti nei momenti di più sconforto o a gioire con te nei momenti di maggior felicità…
Erano proprio quelle le piccole cose di cui avevamo bisogno, sai!?…
… quelle piccole cose di te che ci rendevano così vivi e così grandi, anche in quella piccola sala…
Scommetto ancora oggi che senza di te non saremmo mai riusciti a sentirci così uniti…
Tutto di te è ancora in noi, adesso, ed è per questo che noi, oggi, non accettiamo di dirti addio….
Tu vivrai sempre in noi come un fuoco che brucia e che mai si spegnerà….
Noi ti faremo “sopravvivere” insieme alla tua passione, anche se purtroppo dovremo sopportare la tua momentanea assenza…
Tu sarai sempre parte di noi… come noi di te.
A questo punto Christian, dopo aver recitato la poesia molto bella sull’assenza, intona un canto, in modo così struggente, da commuovere profondamente tutti.
Poi l’ultimo saluto: “Ciao Micky ci vediamo alle prove”

Ciao Michele

Ciao Michele,
te ne sei andato così
in silenzio
con il tuo sorriso e il tuo sguardo
che sapeva parlare…
Te ne sei andato così
con una chitarra che adesso
forse
suonerai chissà dove …
Te ne sei andato così
lasciando quel vuoto
che è impossibile colmare…
Ogni volta che ascolteremo
una chitarra
ti rivedremo con noi …
Ogni volta che vedremo
un sorriso
ti rivedremo con noi …
Ogni volta che penseremo
a te
cercheremo di colmare quel vuoto
che tu ci hai lasciato ….
Ciao Michele …

L’assessore alla cultura ed alla pubblica istruzione

GianCarlo Andrigo

Un sognatore,
non un illuso in terre di utopia,
semplicemente un sognatore
in grado di realizzare i suoi sogni,
determinato a raggiungere le sue mete
e capace, per il suo impegno, di arrivarci vicino.
Un coraggioso,
alla ricerca di emozioni che danno sussulti,
coraggioso anche verso quell’incertezza che elettrizza,
a cui non rinunciava per poterla assaporare
nella sua interezza.
Un AMICO,
che salutiamo con le parole di una canzone che amava.

Marcella Capellaro

“Troppo cerebrale per capire che si può star bene
senza complicare il pane
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate.
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l’aquilone
togli la ragione
lasciami sognare
lasciami sognare in pace.
Liberi come eravamo ieri
ho dei centimetri di libri sotto ai piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori.
Troppo cerebrale per capire che si può star bene
senza calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole.
Leviamo via il tappeto e poi mettiamo dei pattini per scivolare
meglio sopra l’odio
torre di controllo aiuto sto perdendo l’aria dentro il serbatoio.
Libero com’ero stato ieri, ho dei centimetri di cielo sotto i piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori.
Sono una nuvola
tra poco pioverà
e non c’è niente che mi sposta o vento che mi sposterà.
Leggera leggera
si bagna la fiamma
rimane la cera
e non ci sei più
non ci sei più.”

(Grignani)

Lettera scritta dopo il concerto dei “Querela” tenuto a Lonate Ceppino il 14 giugno 2003

domenica, 15 giugno 2003
Ciao Miky,
ieri sera è andato tutto bene, anche se il tempo per un momento ci ha fatto temere il peggio.
Abbiamo tolto 3 o 4 pezzi dalla scaletta classica, ma per il resto tutto è stato invariato.
Nel mezzo abbiamo fatto il nostro classico momento acustico, dopo di che si è esibito il nostro mini Drummer se così possiamo chiamarlo visto le sue prestazioni ed il successo riscontrato, ha suonato 2 brani tra cui “piccola stella senza cielo”….
Per l’occasione abbiamo distribuito 110 copie della nostra demo, in modo che ti potessero ricordare attraverso la tua musica, a fine concerto i bambini ci hanno chiesto addirittura di autografarle, mi è spiaciuto solo di non poter vedere la tua firma su quel cd, mi è spiaciuto non poterti stringere la mano alla fine del concerto, non aver bevuto la solita birra, non, non e tanti altri non, insomma Miky ci manchi.
Ti possiamo assicurare ieri sera tu eri su quel palco con noi come volevi tu.
Spero che tu sia stato fiero di noi, e che, per il breve tempo che hai passato nel nostro gruppo, abbiamo potuto darti le emozioni, sentimenti e qualunque altra cosa tu cercassi.
La nostra sala prove ormai è vuota senza te, chiunque altro prenderà il tuo posto per noi sarà un’altra storia, continueremo a mantenere il nome “Querela” perchè tu quella sera lo hai proposto, ma sappi che i veri Querela hanno avuto un incidente la notte del 16 maggio e nella mattina del 28 maggio si sono spenti.
Per sempre tuoi
“QUERELA”
(Silvano Frigerio, Luca Iannuzzi, Christian Henry, Francesco Defranco)

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