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Ernesto Fattore

Un carattere che sprizza allegria in continuo, probabilmente è un fattore ereditario, tutti ricordiamo la classica risata del papà.

Ernesto ha un’espressione solare, un viso dolce che esprime la sua bontà.

Nasce a Lonate Ceppino il 7 luglio 1942 è un appassionato del gioco del pallone, divertimento “povero” del momento, quasi comune per tutti i ragazzi che si trovano sul campetto dell’oratorio.

Ma ha anche un’altra possibilità di svago, una concessione dei genitori. Può usufruire del suo Bianchi Aquilotto, un motorino che per quei tempi rappresenta un vero e proprio miraggio per i ragazzi della sua età e un vero status.

Le passeggiate e la compagnia dei motorizzati gli consentono di esprimere il suo desiderio di libertà.

Il 24 ottobre 1958, alle ore 18,30, al termine di una giornata faticosa di lavoro, si incontra con degli amici, in motorino, a Tradate in via Bianchi , la vecchia strada che porta ancora oggi a Lonate Ceppino.

Lo scambio di battute, gli accordi per il fine settimana, gli ultimi saluti e poi la decisione di far ritorno passando per la provinciale varesina.

La curva sulla destra e l’inaspettato evento: viene investito da un camion.

Trenta ore di speranze, ma il 26 ottobre, la sua giovane vita si spegne.

Dietro la sua fotografia ricordo, la famiglia lo saluta così:

Come fiore primaverile stracciato da noi
come una furibonda tempesta
Hai chiuso gli occhi al mondo per aprirli alla gloria eterna.
Ora che sei lassù, prega Ernesto per mamma, papà, sorella e parenti tutti
e per tutti coloro che ti amavano.

la tua sorella Santa, gli zii Federico, Palmira e Giancarla

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