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Oltre il volo

Ragazzi commossi e attenti davanti ad un filmato

TRADATE -Sì. Sicuramente è meglio perdere un attimo della nostra vita, che la nostra vita in un attimo.
Questa è la conclusione; semplice; chiara, che i 170 ragazzi delle sei clàssi di terza media
di via Trento e Trieste hanno tratto alla fine della mattinata di ieri, dopo quasi cinque ore
in cui hanno avuto modo di commuoversi. di arrabbiarsi e di riflettere sulla vita e sulla possibilità
che questa possa prendere il volo. In un attimo.

Magari sulla strada. Per disattenzione, per boria, spesso per stupidità. Si sono,commossi i ragazzi
della media Gali1ei, ascoltando le testimonianze di quattro ragazzi della loro età, o poco più grandi.
Testimonianze raccolte tempo fa. Immagini e storie di ragazzi che non ci sono più,
che hanno perso la vita in incidenti stradali.

Sarà stato pesante per gli studenti della Galilei vedere quella mamma che prima tiene per mano,
i suoi bambini, sorridenti, e poi recarsi con in mano dei fiori sulla loro tomba.
Avranno sicuramente
pensato alla vita di quel ragazzo, un ragazzo proprio come loro, che cantava e suonava
in un complesso.
Quel ragazzo che adesso non c’è più. Avranno nella mente per un po’ quei luoghi,

strade come tante, dove questi ragazzi sono morti.

“Oltre il volo” è stato tutto questo. Ma non solo. E’ stato anche un elogio alla vita,
per tutto quello che è e per tutto quello che ci dà.
Un ammonimento a quanto questa sia precaria. Basta una disattenzione.
Basta una sciocchezza; Basta un attimo.
In un’ora (tanto durava il video cui è poi seguito il dibattito),
trascorsa tra l’ altro io assoluto silenzio, i ragazzi della media
hanno sicuramente imparato tante cose.

Ce lo dice Sara, con gli occhi ancora arrossati: «All’inizio eravamo contente,
soprattutto per le due ore di inglese ed il compito di geografia perso.
Poi abbiamo visto il filmato. Abbiamo sentito quel papà parlare. lo ho pensato
subito alla mia mamma e al mio papà. E mi è venuto da piangere».

Parole sincere, toccanti. Ma funziona così.

Forse più che sensibilizzati al rispetto delle regole e al codice della strada,
che comunque è, e rimane un’ operazione di fondamentale importanza,
i ragazzi vengono colpiti dalle conseguenze del mancato
rispetto di queste norme. Per loro è pedagogico.
Lo conferma Ernesto Restelli … «Prendere consapevolezza di questa realtà
che i ragazzi non conoscono, cioè del grande numero di vittime della strada, alza il loro
livello di attenzione. Tutto questo lo facciamo per salvare una vita. Certo, probabilmente non
sapremo mai se davvero riusciamo a contribuire a salvare delle vite, ma a noi va bene così.
E per questo che vorremmo che il filmato “Oltre il volo”
venisse proposto a tanti giovani, magari distribuito. In modo da raggiungere
il numero più grande di persone possibile. Vorremmo che nessun’altra persona
perdesse la vita in un incidente stradale per disattenzione o incoscienza.

Non vorremo più rivivere la nostra sofferenza nel dolore degli altri.

Un dolore .che i ragazzi della media di via Trento e Trieste hanno quasi toccato.
Un dolore che ha forse insegnato loro che basta un attimo. Uno solo.

Loris Fato.La Prealpina, 10 marzo 2005

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