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Nickolas Pastorelli Bazzoni

Nickolas Pastorelli B., detto Tato,
è nato a Luino il 14 maggio 1981.
Lui e la sua mamma sono cresciuti insieme, perchè quando lei lo ha partorito aveva solo 18 anni.
Tato era solare, pieno di vita, come tutti i ragazzi della sua età e, come loro, si sentiva invincibile, padrone della sua vita, con quel pizzico d’incoscienza tipico dei giovani d’oggi.
Aveva studiato da aiuto-cuoco, economo-dietista e quest’anno avrebbe sostenuto anche l’esame di maturità di ragioneria.
Lavorava con il suo grande amico, il dott. Prato Fabrizio, e studiava.
Le sue grandi passioni erano l’Inter, la Ferrari, gli amici e la sua ragazza, Perla, ma più di tutto brillava ai suoi occhi sua sorella Annabella che proteggeva e adorava.
La sua vita si è fermata tra il 1° e il 2 maggio 2003, alle ore 2 circa, contro un muro in località Creva di Luino, mentre tornava a casa con la sua amata macchina, dopo una serata passata in compagnia con degli amici.
“Coma, micro-ematomi cerebrali multipli” questo hanno detto i medici della neuro rianimazione dell’Ospedale di Circolo di Varese alla mamma Manola e al papà Gilberto, che da quella tremenda notte hanno perso il loro cuore. Esternamente non aveva neanche un’escoriazione, ma il suo sistema cerebrale si stava sfaldando, non c’erano più speranze…
Nickolas ha lottato come un leone sino al 14 maggio 2003, giorno del suo 22° compleanno, lasciando tutti quelli che lo hanno conosciuto nella più cupa disperazione.
Perdendo la sua vita ha però donato grande speranza a sette persone che hanno ricevuto i suoi organi, perchè Lui era generosità, altruismo, incoscienza… perchè Lui sarà sempre nostro figlio.
Arrivederci Tato.
Mamma Manola e papà Gilberto.

Il saluto della sorella

Nickolas Pastorelli,
una persona eccezionale, un amico meraviglioso, un ragazzo fantastico, ma soprattutto uno splendido fratello.
Tutti dicevano che la differenza di età era troppa e non saremmo mai potuti andare d’accordo! Ma non è stato così, eravamo più uniti di chiunque altro… Io lo prendevo come un esempio da seguire, un amico e alcune volte anche un papà.
Ci confidavamo tutto…per me era come parlare con il mio migliore amico, sapevo che potevo dirgli tutto ed era l’unica persona di cui mi fidavo veramente. Il proverbio dice “Chi trova un amico trova un tesoro”, bè io l’avevo trovato!
Adesso mi sento veramente tanto, anzi, troppo sola.
Io penso che mio fratello abbia lasciato un ricordo in tutti quelli che l’hanno conosciuto, un segno, anche qualcosa di piccolissimo, ma so che c’è! Perché in fondo mio fratello si faceva voler bene da tutti…
Non voglio descrivere mio fratello come un “santo”, ma come un normalissimo ragazzo di 22 anni, pieno di gioia di vivere, un po’ pazzo, ma buono come il pane. Gli volevo tantissimo bene, lui mi faceva i compiti, mi faceva bigiare (per poi portarmi al baretto!)… Era veramente un grande fratello e adesso a questo grande fratello voglio dire una cosa sola:
“Prima o poi ci rincontreremo e, quando sarà, prima ti abbraccio e poi ti picchio!”
Con una promessa, ora chiudo questa lettera: SARAI MIO FRATELLO PER SEMPRE!!!!
Ti voglio un casino di bene…
Tata
“Bello come il sole te ne vai.
Dove andrai non so, ma fermarti non vuoi.
In mezzo ad una folla immensa corro da te,
ma più mi avvicino, più sono lontana.
Poi, all’improvviso,di te perdo ogni traccia…
Capisco che non tornerai indietro mai più.”
Tata

Qui con noi

il tuo cuore non batte più,
ma… tu il tuo pensiero
è ancora qui con noi.
Ti rivedremo
in un mondo più bello;
bello com’eri
ti ricorderemo.
Ora sei tranquillo,
con la tua anima,
tra le stelle.
Tu, una nuova stella apparsa in cielo.
Tu, il canto di un cigno appena nato.
Ti sentiremo parlare nei sogni,
di notte ci darai la tua forza.
Il tuo amore entrerà in noi,
facendoci andare avanti…
tua sorella Annabella

Lettera della ragazza di Nickolas

Domenica, 02 Novembre 2003 .
“Io non so da che parte cominciare a scrivere questa lettera… è veramente difficile; ho pensato tanto come impostarla, alla fine ho deciso di mettermi davanti al computer e farlo… anche perché ci sarebbero davvero un sacco di cose da scrivere e non basterebbe un intero sito internet per raccontarvi che persona meravigliosa era…che “è” perché è questo il ricordo che noi tutti abbiamo.
Una grande persona, un premurosissimo moroso, un grande amico, un fantastico fratello… Cominciamo…
“Scrivendo la data all’inizio del foglio mi sono accorta che sono passati sei mesi… …sei mesi fa, il 2 Maggio 2003, mi hanno telefonato dicendomi che nella notte tra il 1° e il 2, Nickolas, il mio ragazzo, aveva avuto un incidente ed era ricoverato a Varese in coma!
Non volevo assolutamente credere a tutto questo, mi sembrava palesemente impossibile, perché quella sera lavoravo e ci siamo sentiti neanche un’ora prima di quella che in seguito abbiamo saputo è stata l’ora dell’incidente!
Viviamo in paesi piccoli, pensavo, molto probabilmente speravo, che fosse il solito pettegolezzo ingigantito e invece… invece i suoi genitori mi hanno chiamata dicendomi che purtroppo era vero!!! Sono stati tredici giorni difficili, per tutti molto difficili… questa cosa mi ha cambiata tanto!
Io ho 19 anni.
Di fronte alla morte ho un’età per capire, ma non per accettare! Quando succedono queste cose non riesci a capire, ti fai un sacco di domande sulla vita, sul destino, su un ipotetico Dio e ti rendi conto che sono tutte domande
alle quali non avrai mai delle risposte!
Non era tanto che stavamo insieme, ci conoscevamo da quasi quattro anni e una sera, non so nemmeno io come, ci siamo rivisti ed è nato un sentimento strepitoso! E’ stata una favola fantastica, ma purtroppo quando le favole vengono vissute nella vita reale non sempre nell’ultima pagina si trova scritto: “Vissero tutti felici e contenti”.
Ma vi assicuro che era un ragazzo pieno di voglia di vivere, sono stati pochi mesi, ma ha sempre vissuto fino all’ultimo secondo!
Nickolas mi ha insegnato un sacco di cose, mi ha insegnato cosa vuoi dire voler bene ad una persona, mi ha insegnato il valore dell’amicizia. Se qualcuno aveva bisogno di qualsiasi cosa lui era lì pronto ad aiutarlo, anche se a volte non era d’accordo, aiutava lo stesso, in modo che tu capissi da solo lo sbaglio!
Mi ha insegnato a fare sul serio tutto ciò in cui credo, con alle spalle una famiglia stupenda mi ha aiutato a capire quanto è importante questo valore… Era un ragazzo di 22 anni, e come tanti ragazzi di 22 anni andava a ballare, studiava, lavorava, a volte faceva anche le 5, le 6 del mattino, ma come facciamo tutti, chi più chi meno, tutti!
Dopo una cosa così grande ci si ferma a pensare, e sembrerà assurdo, ma ci si mette anche dalla parte dei genitori e ci si rende conto delle preoccupazioni che, pur non volendo, si riesce a dare loro!
Gli avrei potuto scrivere una lettera; non l’ ho fatto perché lui è sempre con me, gli parlo tutti i giorni con la sua foto, sa quando sto bene, quando sono in crisi, quando mi manca e mi sembra di non poter più reggere la situazione… porto con me sempre una sua foto, mi sembra di averlo vicino!
Vorrei dire grazie a chi mi ha permesso di avere questo spazio, vorrei che queste lettere su Nicko, insieme a tutte le altre lettere di persone che hanno passato cose simili (non voglio giudicare i sentimenti delle altre persone)
per situazioni, emozioni, stati d’animo… vorrei fossero lette da tanti ragazzi della nostra età, ma anche da persone adulte, genitori, professori, e non necessariamente perché in qualche modo sono passati per questa brutta strada, ma per evitare, tra virgolette, sbagli da parte dei figli, per sviluppare un dialogo da parte dei genitori e da parte dei professori, cercare di sensibilizzare i ragazzi non solo con delle lezioni di educazione stradale, con dei testi da imparare a memoria, ma facendo visitare agli alunni siti come questo, facendoli rendere conto che è veramente questione di un secondo!
Ragazzi state sempre attenti!
Un’ ultima cosa… ti voglio bene, per sempre!!!
Perla

Il saluto degli amici

Ciao Nico,
sono passati solo cinque mesi da quando te ne sei andato, ma a noi sembra passata
un’eternità.
Dopo quella tragica notte in tutti noi è cambiato qualcosa, ci siamo posti mille domande, mille perchè senza avere nessuna risposta.
Si dice che il tempo aiuta a guarire le ferite, ma questa è così profonda e dolorosa che non basterebbe tutto il tempo del mondo per richiuderla.
Sappiamo che è stato solo un viaggio sbagliato che ti ha portato via,
che Dio ti ha chiamato perchè accanto a lui vuole solo i migliori e ci piace pensare che da lassù tu ci guardi e ci accompagni in tutte quelle cose che prima facevamo assieme.
Senza di te il tempo scorre molto lentamente e tutto sembra più noioso.
Ci manchi e ci mancherai sempre troppo… in quello che facciamo, nelle cose che condividevamo assieme e che ora sembrano meno interessanti.
Ci manca la tua voce, i tuoi gesti, i tuoi sorrisi, la tua presenza e il tuo modo di fare, sicuramente unico.
Questa estate abbiamo pensato di intitolarti un torneo e, pensa, lo abbiamo vinto con le maglie della tua, della nostra Inter!
Sì, proprio l’Inter, la nostra passione più grande, quel sentimento immenso che ci pervade e che, ne siamo certi, ti raggiunge fin lassù. Scrivere questa lettera non è stato facile perche è difficile riassumere in poche righe un dolore grande… grande come te!
Ciao Nico, ci sarai per sempre.
I tuoi amici
“Vivere nel cuore di chi resta” significa non morire mai.
 

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