Nasce il 26 febbraio 1946.
Per gli amici Peppino, come per ricordare la tua semplicità. Eri incontestabilmente buono, semplice, senza quelle mire di “arrivare” a piantare una bandierina su una vetta. Uno spirito di iniziativa e organizzativo che al primo momento chiunque avrebbe detto che non si addiceva alla tua personalità. Quante gare a carte, a monopoli, fatte in casa tua, intervallate dalle tue originali idee: la raccolta delle noci, la loro macina, farle tostare nel burro per poi dividerle tra di noi. Bisogna considerare che erano altri tempi e anche un po’ di croccante riusciva ad appagare. Uno sguardo sereno e sempre sorridente che raccoglieva l’amicizia di molti. Hai voluto impegnarti nello studio per riuscire a trovare una professione che ti si addiceva: quella del “tipografo”. Ma il tuo sogno, che non aveva pretese, si è interrotto troppo presto. Il 12 dicembre 1968, con la tua vespa hai avuto un impatto con un’auto che ti ha rubato la giovinezza e la vita. Ti ricordiamo sempre con affetto. il fratello Enrico, i nipoti