L’associazione familiari e vittime per una strada che non c’è in collaborazione con l’Istituto Comprensivo G. Galilei di Tradate ha presentato mercoledì 9 marzo 2005 il filmato Oltre il Volo per gli alunni della terza media.
Hanno partecipato anche le autorità cittadine che hanno portato il proprio contributo al convegno-dibattito con discussione guidata che è seguita.
Riportiamo un articolo significativo di Loris Fato che ha colto lo spirito dell’iniziativa e le reazioni degli alunni.
Ragazzi commossi e attenti davanti ad un filmato
TRADATE -Sì. Sicuramente è meglio perdere un attimo della nostra vita, che la nostra vita in un attimo.
Questa è la conclusione; semplice; chiara, che i 170 ragazzi delle sei clàssidi terza media di via Trento e Trieste hanno tratto alla fine della mattinata di ieri, dopo quasi cinque ore in cui hanno avuto modo di commuo-versi. di arrabbiarsi e di riflettere sulla vita e sulla possibilità che questa possa prendere il volo. In un attimo. Magari sulla strada. Per disattenzione, per boria, spesso per stupidità. Si sono,commossi i ragazzi della media Gali1ei, ascoltando le testimonianze di quattro ragazzi della loro età, o poco più grandi. Testimonianze raccolte tempo fa. Immagini e storie di ragazzi che non ci sono più, che hanno perso la vita in incidenti stradali.
Sarà stato pesante per gli studenti della Galilei vedere quella mamma che prima tiene per mano, i suoi bambini, sorridenti, e poi recarsi con in mano dei fiori sulla loro tomba. Avranno sicuramente pensato alla vita di quel ragazzo, un ragazzo proprio come loro, che cantava e suonava in un complesso. Quel ragazzo che adesso non c’è più. Avranno nella mente per un po’ quei luoghi, strade come tante, dove questi ragazzi sono morti.
“Oltre il volo” è stato tutto questo. Ma non solo. E’ stato anche un elogio alla vita, per tutto quello che è e per tutto quello che ci dà. Un ammonimento a quanto questa sia precaria. Basta una disattenzione. Basta una sciocchezza; Basta un attimo. In un’ora (tanto durava il video cui è poi seguito il dibattito), trascorsa tra l’ altro io assoluto silenzio, i ragazzi della media hanno sicuramente imparato tante cose.
Ce lo dice Sara, con gli occhi ancora arrossati: «All’inizio eravamo contente, soprattutto per le due ore di inglese ed il compito di geggrafia perso. Poi abbiamo visto il filmato. Abbiamo sentito quel papà parlare. lo ho pensato subito alla mia mamma e al mio papà. E mi è venuto da piangere».
Parole sincere, toccanti. Ma funziona così.
Forse più che sensibilizzati al rispetto delle regole e al codice della strada, che comunque è, e rimane un’ operazione di fondamentale importanza, i ragazzi vengono colpiti dalle conseguenze del mancato rispetto di queste norme. Per loro è pedagogico. Lo conferma Ernesto Restelli … «Prendere consapevolezza di questa realtà che i ragazzi non conoscono, cioè del grande numero di vittime della strada, alza il loro livello di attenzione. Tutto questo lo facciamo per salvare una vita. Certo, probabilmente non sapremo mai se davvero riusciamo a contribuire a salvare delle vite, ma a noi va bene così.
E per questo che vorremmo che il filmato “Oltre il volo” venisse proposto a tanti giovani, magari distribuito. In modo da raggiungere il numero più grande di persone possibile. Vorremmo che nessun’altra persona perdesse la vita in un incidente stradale per disattenzione o incoscienza.
Non vorremo più rivivere la nostra sofferenza nel dolore degli altri.
Un dolore .che i ragazzi della media di via Trento e Trieste hanno quasi toccato.
Un dolore che ha forse insegnato loro che basta un attimo. Uno solo.
Loris Fato. La Prealpina, 10 marzo 2005
Successivamente, il 15 marzo e il 22 marzo 2005, considerato i risultati avuti in termini di attenzione e coinvolgimento, si è ripetuta la manifestazione rispettivamente per le classi prime e seconde.
Discussion
No comments yet.