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Lettera di Dirce

Carissimo Ernesto,

con tutto il mio vecchio cuore partecipo al vostro dolore nel commemorare la scomparsa di Michele !

Da alcuni anni piango anch’io la scomparsa di mio nipote Cristiano, che una sciagura automobilistica ci porto’ via , appena ventenne !

Rimango tuttavia convinta che la strada da seguire per la prevenzione dei sinistri sia quella dell’incentivo al buon senso e alla formazione della coscienza prudenziale, NON quella delle leggi repressive che troppo spesso vengono invocate e sfornate ! Sono assolutamente contraria, tanto per fare un esempio alla imposizione del casco per i maggiorenni che trovo una odiosa violazione alla sfera dei diritti individuali : se accettata aprirà la via ad imposizioni sul modo di vestirci o di nutrirci, con la scusa di “non causare danno alla collettività” !

Sono altresì contraria ai ferrei limiti di velocità e alle multe inviate a casa senza immediata contestazione: mezzi per far cassetta, che non portano ad alcuna prevenzione dei sinistri, ma solo ad una esasperazione degli utenti stradali ! Per tali motivi mi sono permessa di raccomandarti l’attenzione a non divenire involontario alleato di un sistema repressivo che appare già troppo arrogante.

Perdonerai ad una novantenne la volontà a non trascurare i principi di libertà e accetterai un materno abbraccio.

Dirce

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