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Educazione stradale – Tradate

Decreto interministeriale del 5 agosto 1994 – Determinazione dei programmi di educazione stradale da attuarsi, a partire dall’anno scolastico 1994/95, nelle scuole di ogni ordine e grado

Tradate all’avanguardia nell’applicazione dell’art.230 del Codice della Strada Il sindaco Candiani Stefano e l’assessore alla viabilità e alla sicurezza dr. Gianluigi Margutti hanno dimostrato, quante poche risorse occorrono per garantire la possibilità di sviluppare l’educazione stradale in modo pratico, simulando la realtà, nelle scuole. L’iniziativa è stata indirizzata, per il momento a tutte le classi quinte delle scuole elementari di Tradate, dell’Istituto Comprensivo Statale G. Galilei di Tradate., agli alunni delle quarte della scuola elementare “Dante” e alle terze della “Battisti”.

Il “traffico e l’organizzazione pratica sono stati seguiti dal comando di Polizia locale e in particolare dall’agente Mauro Dell’Oro e dalle insegnanti.

La segnaletica orizzontale sul campo è stata donatadalla ditta Saga Segnaletica di Varese, mentre i segnali luminosi sono stati posti dalla ditta R&D Sicurezza Si sottolinea che l’educazione stradale viene attuata anche nella scuola materna dello stesso Istituto.

Il «Nuovo codice della strada», approvato con decreto legislativo del 30 aprile 1992, prevede all’art. 230 la predisposizione di programmi di educazione stradale, finalizzati all’acquisizione da parte degli allievi di comportamenti corretti e responsabili quali utenti della strada. Tale compito si colloca nel quadro delle iniziative già affidate alla scuola, allo scopo di rispondere in maniera adeguata alla complessità crescente della società contemporanea, in ambiti quali la dispersione scolastica, la prevenzione delle tossicodipendenze e dell’AIDS, la devianza e la delinquenza giovanili. Tali interventi si collocano in quella vasta area di contenuti, di atteggiamenti e di comportamenti a cui si riferisce anche l’Educazione Civica, introdotta nel mondo scolastico quale disciplina di studio con D.P.R. 13/6/1958 n. 585 e confermata successivamente nei programmi della scuola elementare e della scuola media. Tali iniziative già in atto forniscono un quadro di riferimento culturale, metodologico ed amministrativo, utile anche per l’educazione stradale.

Il Nuovo Codice della strada impone di svolgere appositi programmi, «come attività obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole materne, che concernano la conoscenza dei princìpi della sicurezza stradale, nonché delle norme generali per la condotta dei veicoli, e delle regole di comportamento degli utenti».

L’educazione stradale va vista non solo e non tanto come conoscenza tecnica o addestramento, quanto come attività educativa rivolta, al raggiungimento di livelli di formazione generale, sulla base delle modalità del rapporto con se stessi e con gli altri, nell’ambito di un sistema di vita organizzata, fino a coinvolgere i significati profondi della vita affettiva, etica, sociale e civile della persona. In effetti la sicurezza stradale chiama in causa l’intera dimensione della convivenza civile e democratica; essa, pertanto, rientra specificatamente nel più vasto compito formativo generale a cui la scuola è chiamata a rispondere.

Tenuto conto delle nuove domande di educazione che la società pone alla scuola, la funzione istituzionale di quest’ultima deve pertanto comprendere, nell’accezione più generale del compito di educare, anche le specificità dell’educazione stradale, sia per i contenuti che essa presenta, sia per le finalità formative generali che essa persegue. Si tratta di tradurre gli obiettivi e le finalità in attività didattiche che tengano conto delle reali capacità e possibilità degli alunni in età scolare, della processualità e continuità degli apprendimenti individuali e di gruppo che si realizzano nella scuola sul piano della formazione dell’uomo e del cittadino. La fase di vita attraversata nel periodo della scolarità (3-18 anni) si rivela, infatti, come essenziale per la costruzione continua e progressiva della personalità del soggetto anche sotto il profilo del comportamento sociale.

L’educazione alla sicurezza stradale costituisce, pertanto, uno strumento fondamentale per lo sviluppo del comportamento individuale e di gruppo nel tempo e nello spazio, e deve mirare all’obiettivo dell’acquisizione progressiva delle conoscenze e delle abilità indispensabili perché l’individuo sia salvaguardato e tutelato per l’intero arco della vita. Occorre che la scuola provveda opportunamente a valorizzare tutti i riferimenti, gli spunti, gli ambiti di innovazione offerti dal Nuovo Codice della strada, integrandoli con gli elementi informativi e formativi già esistenti nei programmi vigenti. Tale impostazione trova la sua collocazione e valorizzazione nell’ambito del progetto di istituto che rappresenta il contesto organico entro cui sintetizzare le diverse scelte culturali, organizzative, operative che caratterizzano l’offerta formativa della scuola

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