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Ilario Rustighini

Il 13 gennaio 2000 Ilario compie 26 anni.
E’ uno splendido ragazzo, sia per l’aspetto fisico che per le qualità morali di bontà e di integrità; ha il dono spontaneo di entrare in sintonia con tutti, con la sua simpatia ed allegria e con quella serenita’ che riesce sempre a mantenere e a trasmettere, malgrado sia preso da mille impegni.
Diplomato perito in telecomunicazioni, da due anni ha una attività in proprio nel campo dell’informatica a cui si dedica con grande passione ed energia ed è felice dei risultati raggiunti in così breve tempo.
Con la sua ragazza fa progetti per il futuro, fra cui la costruzione della casa dove già si immagina la sera sul terrazzo a fumare una sigaretta, godendosi lo spettacolo del tramonto sul Monte Rosa e sul Castello di Jerago.
Ha l’hobby della fotografia, suona la chitarra da autodidatta e gli piace stare in compagnia col suo bel gruppo di amici.
Pratica vari sport, tra cui snowboard, windsurf, tennis.
Ma la sua passione fin da ragazzo è il motocross che lo vede gareggiare, anche in nazionale, sulle familiari piste di Arsago, Cadrezzate, Vedano, Ciglione della Malpensa, Maggiora … .
Il 2 aprile 2000 partecipa con l’entusiasmo di sempre al trofeo Green Pistons, gareggiando con la sua moto ,”il suo cavallo bianco” nei boschi del Bustese.
Il 14 aprile, venerdi’ sera, esce di casa, salutandoci con un “ciao mami io vado” “ciao papa’ ” e lo rivediamo poche ore dopo su un lettino in ospedale, messi di fronte alla tragedia della nostra vita.
Era in auto con amici.
Ad un incrocio una macchina piomba loro addosso e li sbatte contro il palo del semaforo.
Una testimone riferisce testualmente: “ho visto due corpi volare”.
Per Ilario non c’è scampo.
La sua vita finisce così, all’improvviso, a 26 anni a pochi chilometri da casa.
Degli altri tre ragazzi feriti, due si salvano, mentre Francesco (32 anni) muore dopo 15 giorni in ospedale senza aver ripreso conoscenza.
Se solo l’investitore avesse dato la precedenza…come doveva, se anzichè un inutile lampeggiante fosse stato in funzione il semaforo … o ci fosse stata una rotatoria a frenare la corsa… se non ci fossero pali da tutte le parti e le strade fossero messe in sicurezza, quante perdite e vite distrutte si eviterebbero…
Caro Ilario, grazie per l’amore che ci hai dato, sei stato, sei e sarai sempre un dono grandissimo nella nostra vita.
La tua famiglia
Mamma, Papà, Emiliano
Caro Ilario,
siamo stati insieme per nove mesi prima che ti potessi accarezzare e baciare e anche se non ti potevo toccare eravamo vicinissimi, anzi tutt’uno.
Anche adesso non posso più abbracciarti, ma siamo ancora tutt’uno.
Come allora ti porto sempre con me nel mio cuore e nei miei pensieri.
La tua mami

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